

Michela Cottini, archeobotanica socia ARCO
Antracologia
Archeobotanica

Carboni concentrati rinvenuti in un focolare presso un abitato di età medioevale.

Legno di pioppo: dettaglio delle punteggiature nel campo di incrocio.

Sezione trasverale di un carbone di ontano in microscopia ottica.

Carboni da una necropoli di etá romana misti ad altri resti organici.
Carboni dispersi o concentrati in contesti archeologici, elementi di strutture e manufatti, anche se carbonizzati possono essere studiati per la ricostruzione dell'ambiente oltrechè da un punto di vista funzionale e tecnologico.
L’analisi dei carboni (antracologia) è finalizzata in primo luogo alla ricostruzione degli ambienti del passato, che è tanto più precisa quanto maggiore è il numero di frammenti analizzati. Disponendo di sequenze stratigrafiche continue è possibile cogliere gli aspetti dinamici della vegetazione, dipendenti da fattori climatici e dall’impatto antropico. Nei contesti archeologici, i carboni di legna sono sempre il risultato di una selezione antropica, perché la legna è stata scelta, raccolta e lavorata. L’analisi, in questo caso, consente di valutare i criteri di selezione e l’organizzazione del lavoro. Nei casi più fortunati, elementi di strutture e manufatti, anche se carbonizzati, sono conservati a sufficienza per poter essere studiati da un punto di vista funzionale e tecnologico.


Preparazione preliminare di
un campione per le analisi antracologiche
